La Riforma del Terzo Settore – facciamo il punto della situazione

Ce ne parla Denise Camorani – Amministratore Unico di Per gli altri service Soc. Benefit

Il mondo del volontariato è destinato nei prossimi mesi ad adottare profondi cambiamenti in seguito all’entrata in vigore della Riforma del terzo settore.

“Ritengo assolutamente positivo il fatto che il legislatore attraver­so questa Riforma abbia deciso di legiferare sul terzo settore – com­menta Denise -. Prima di questa riforma, in Italia, non esisteva una normativa che mettesse ordine nel variegato mondo del volontaria­to, dove convivono e coesistono figure e associazioni molto diverse tra loro. Oggi possiamo dire che finalmente c’è un riconoscimento giuridico. La trasformazione è in atto e alcuni elementi sono anco­ra da chiarire. Lo scorso 23 novembre è nato il regi­stro nazionale del terzo settore, manca ancora parte del decreto fiscale. Quindi si è fatto un deciso passo in avanti, ma mancano ancora alcuni provvedimenti per avere un quadro definito”.

 Quali sono gli elementi che caratterizzano maggior­mente la Riforma?

“Il nuovo codice impone tutta una serie di rendicontazioni che avvicinano il mondo del volontariato alle normative cui sono soggette le aziende. La Riforma impone un livello maggiore di trasparenza e adotta un sistema più articolato di rendicontazione delle tantissime realtà che gravitano nel volontariato. Si tratta di aspetti molto significativi; l’avvicinamen­to alle dinamiche del settore profit è testimoniato anche dalla gestione del Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS). Terzo setto­re e aziende si stanno avvicinando e seguiranno dinamiche molto più simili rispetto a ciò che si è sempre verificato in passato”.

Cosa manca alla ri­forma per essere pie­namente operativa?

“Per sgombrare il campo da ogni dub­bio è necessario che venga al più presto approvato il decreto fiscale collegato alla Riforma. In caso contrario la rivo­luzione in atto rimane zoppa e può generare una grande confusione. Senza conoscere i nuovi aspetti fiscali manca un tassello molto importante; rimane una indetermina­tezza difficile da gestire”.